domenica 7 luglio 2013

Etica, Death Note e Dan Brown (Spoiler, spoiler, spoiler)

L'etica. "Che palle!" dirà il mio ipotetico quanto improbabile lettore. Che diamine  è l'etica, perché me ne dovrei preoccupare?
Dunque, per non farla troppo lunga, l'etica (almeno per come la intendo io) è ciò che permette di distinguere il giusto dallo sbagliato, il bene dal male, Goku da Freezer.

Da sempre mi sono chiesto se fosse etico fare uno studio sull'etica stessa, ma questo dovrebbe essere un ragionamento da filosofi, quindi lasciamoli litigare pure i nostri amici sapienti, e noi occupiamoci delle faccende serie. Spunti interessanti sull'etica soggiungono semplicemente osservando il comportamento umano, come faceva il buon Socrate, uno dei più grandi rompicoglioni mai spuntato sulla faccia della Terra (eppure è una delle mie ispirazioni, guarda caso). Secondo il nostro Socrate, per fare del bene era necessario ricercare la sophia, la sapienza: la conoscenza è la chiave per fare del bene, ed eventualmente estenderla agli altri. Cerchiamo quindi di evitare improperi gratuiti rivolti all'albero genealogico dei nostri professori, in cuor loro stanno facendo del bene... ora potete liberamente insultarmi :D
Eppure spesso sophia ed etica entrano in conflitto. "Fin dove è giusto spingersi???" detto con il tono più melodrammatico possibile. Ebbene, leggendo l'ultimo libro di Dan Brown, Inferno, me lo sono chiesto. Chi non ha letto il romanzo e non vuole degli spoiler gratuiti... boh, ti consiglio di guardare una puntata di The Big Bang Theory, impiegheresti meglio il tuo tempo!
Bene, in Inferno, Dan Brown affronta una tematica interessante, quella della sovrappopolazione mondiale: siamo troppi (ormai oltre i 7 miliardi), consumiamo troppo, degradiamo l'ambiente che ci ha generati, rischiamo l'estinzione se non facciamo qualcosa. Ed ecco che interviene un luminare scienziato, dotato di elevatissimo QI, ricchissimo, bello, alto, occhi verdi... un soggetto del genere, a parte farmi incazzare a priori, che cosa fa? Decide di risolvere il problema della sovrappopolazione mondiale. No, dico, non va a Uomini&Donne! Decide proprio di risolvere il problema della sovrappopolazione mondiale. E come lo farà, chiede il mio docile e sensibile lettore?
CREANDO UN CAZZO DI VIRUS. Ma non un virus normale, che non so, ti manda in bagno per tutta la notte. Nono. Crea un vettore virale, un virus che modifica il DNA e che rende un terzo della popolazione sterile. 
...
...
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Eh?
Già. Non solo Langdon (il caro prof di storia dell'arte che viene puntualmente coinvolto in qualunque caso di emergenza nazionale o mondiale) viene raggirato per 3/4 del libro da tutti, proprio tutti, i personaggi che in qualche modo vengono in contatto con lui. Non solo. Arrivato a destinazione dopo una difficile caccia al tesoro tipica del DanBrownismo, scopre che il virus è già diffuso e quindi tutto è stato inutile. E quindi, 1/3 della popolazione mondiale diventa sterile.
In questo caso, il nostro scienziato ha applicato la conoscenza, senza alcun pensiero riguardante le conseguenze etiche e morali che una cosa simile avrebbe comportato: una coppia sventurata, pur amandosi, non avrebbe mai potuto avere un figlio proprio. Eh, ma è per un BENE SUPERIORE, per salvaguardare la razza umana. Quindi esiste un bene che risulti essere superiore all'amore? Ma si sa, io sono un inguaribile romanticone.

Un soggetto di vedute simili al nostro scienziato è un altro geniaccio, studente modello, anche lui bravo e bello, ma in questo caso annoiato! Tutti i n3rd come me, hanno già capito di chi si tratta: Light Yagami detto anche Kira. 
Oh, Kira, la mia gattinaaaaa! Ah, Kira in giapponese è la traslitterazione della parola "killer". Costui si presenta bene.
Light è un ragazzo bello, intelligente, primo studente del Giappone, figlio di un poliziotto, ha tutte le carte in regola per sfondare. Ma è annoiato. Un bel giorno, cade sulla Terra un "Death Note", un diario su cui puoi scrivere i compiti, gli appuntamenti dal dentista, le date degli esami, i numeri di telefono degli amici, ma non i nomi dei suddetti amici... ehggià, se scrivi il nome di una persona sul diario, quella muore.

E cosa decide di fare Light Yagami con questo diario? Essendo un ragazzo di solidi principi morali, figlio di un poliziotto, intelligente e bello, decide di giustiziare tutti i delinquenti del mondo nonché coloro che gli si oppongono e diventare "the God of this new World". Un mondo ideale, privo di criminali, di mafiosi, di assassini, di ladri e stupratori. Wow, bella idea. Peccato che si scontra con... con... ah, grazie Socrate, con l'etica!
Benché in America (Iù e sei, iù e sei, iù e sei [USA .ndr]) la pena di morte venga applicata senza farsi troppe domande, non tutti i sistemi legislativi hanno una simile concezione... magari non è proprio giusto che un ladro venga condannato a morte, magari prima ci dovremmo chiedere il perché di alcuni gesti. Per questo esistono tribunali e giurie, che devono analizzare non solo cosa è successo, ma quali sono i motivi che ne sono alla base. Decontestualizzare un atto criminale ci porta solo ad una omologazione e ciò ci conduce sicuramente al metodo Kira: uccidiamo indiscriminatamente i criminali, la feccia. Ma mio caro Kira, come diceva una tenera donna di nome Agatha Christie, l'umanità è quello che è.

Sia Kira, sia Bertrand Zobrist (diamo finalmente un nome allo scienziato di Dan Brown) hanno cercato di creare in qualche modo un mondo del tutto utopico, ideale: un mondo in cui la popolazione sia in equilibrio con l'ecosistema, un mondo libero dalla criminalità e dal pensare egoistico delle persone che, di conseguenza, porta al crimine. Ma ciò che le due menti geniali non hanno analizzato erano le implicazioni etiche del loro comportamento, cosa che ha portato entrambi di fronte alla catastrofe.


Vado a farmi un bicchierino dopo cotanta scrittura. Hasta luego, compañeros!

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