mercoledì 13 novembre 2013

Guida in stato di pioggia.


Quante volte al telegiornale abbiamo sentito parlare di tragici incidenti, dovuti alla guida in stato di ebbrezza. Quando la sera, gente dotata di vita sociale ordina al bar una birra, non medita sugli effetti che essa potrebbe avere sulle proprie prestazioni, che siano quelle alla guida, o quelle in fase di approccio con una eventuale coniuge.
Bastano 0.05 mg di alcool per dl di sangue per avere un effetto di euforia generale; 0.075 mg/dl per cominciare a parlare come degli ossessi, urlando segreti che non rivelereste ad anima viva, figuriamoci ad amici pronti a sputtanarvi sul cartellone di laurea. 0.1 mg/dl segna l’inizio della fine: cominciate a vedere doppio, i vostri sensi non sono più allerta, scambiate il vostro amico per quella perchiona in copertina su Playboy.
E’ ovvio quanto saranno esaltanti le vostre capacità alla guida.
Ma, almeno l’alcool è facile da capire, c’è una logica metabolica sotto. Oggi tratteremo di un tema al quale non c’è risposta. La pioggia. Quali effetti può avere sulla guida.
Partiamo da un presupposto: la gente non sa guidare. Non come insegnano alla scuola guida. A scuola guida ti insegnano a non uccidere nessuno, più che a guidare: ti insegnano quando dare la precedenza, che mettere la freccia per segnalare la propria intenzione di svoltare non è un reato, che quando i pedoni devono attraversare la strada sulle strisce, è tuo compito fermarti, ed altre piccole nozioni che ti faranno apparire un pivello agli occhi dei veterani.
Esci dalla scuola guida non tanto come una persona che ha imparato a guidare (diciamo la verità, sapete a malapena fare un parcheggio a spina di pesce), ma ne esci con una nuova consapevolezza di te e degli altri. Esci dalla scuola guida e sei etico. Vuoi assolutamente dare la precedenza a coloro a cui spetta, ti fermi volentieri a far passare i pedoni rispettosi sulle strisce (i quali, in un mondo utopistico, ti faranno un gesto con la manina non per intimarti di fermarti, ma per ringraziarti!), non parcheggi mai sulle strisce pedonali.
Passati i primi 3 mesi, accade il caos. All’improvviso, da un giorno all’altro, cominci a competere con gli altri automobilisti, ti senti sicuro di te, hai nelle vene Fast&Furious. E gli altri, veterani nell’arte di mistificare il codice stradale, ci tengono a dimostrarsi migliori di te.
Nella giungla fatta di amianto, cemento e asfalto, tu, giovane matricola della strada, metti in pratica gli studi di Darwin, e ti adatti. Ti evolvi, decidi di sopravvivere.
Ora, tutto questo può andar bene. Se vivete in un posto dotato di luce perpetua e non soggetto a fenomeni atmosferici. Perché è la pioggia a cambiare questo labile equilibrio. Con la pioggia, la coscienza del vivere comune viene meno, la nostra mente è proiettata in una distopia alla The Walking Dead, in cui per sopravvivere, dovete uccidere tutti, a prescindere.
Analizziamo le classi di automobilisti che potreste incontrare.

1)IL CAUTO: il cauto di solito è un vecchietto con in dotazione una coppola, o una signora di mezza età dotata di occhiali spessi quanto il fondo di una bottiglia (Notare che la signora in questione è di solito protesa in avanti, con la glabella tangente al parabrezza). Il cauto di solito rispetta in pieno il codice stradale, fatta eccezione per il limite minimo di velocità. Egli è lento, troooooppo lento, non solo nella guida, ma anche nell’interpretazione della segnaletica. Quando scatta il verde, nel cervello del cauto scattano i meccanismi di associazione a partire dal rosso: rosso=STOP, giallo=STOP, verde=con moooolta prudenza, forse, pian pianino, puoi impegnare l’incrocio.
Ovviamente, un soggetto del genere nel contesto della pioggia non può che diventare una vittima del sistema! Sorpassato da destra, da sinistra, schizzato d’acqua, anche i pedoni si fanno beffe di lui. Inadatto alla giungla. Voto: 4, INGOLFATO. Frase tipica: “Chi va piano, va sano e va lontano”.

2) La MILF col SUV: pur sembrando una strofa de “la macchina del capo”, la MILF col SUV è un elemento realmente esistente, che appartiene al macrobioma cittadino. La MILF è una mamma con età variabile dai 30 ai 50 anni, con un QI<75, la quale nonostante l’evidente incapacità mentale, ha avuto la geniale idea di sposare un uomo d’affari il quale manda avanti la baracca. Essendoci la crisi, ovviamente l’uomo d’affari le regala un potente SUV di ultima generazione, inutile per la vita di città. L’utilizzo che la MILF fa del SUV è quello di parcheggiarlo in 2°-3°-4° fila davanti all’istituto scolastico ove è iscritto il figlio, e rimanere lì a discutere di politica estera ed ambientale con altre MILF.
In condizioni metereologiche avverse, la MILF non è rintracciabile. Probabilmente è rimasta a casa per non farsi rovinare i capelli. Voto 3.5, INUTILE. Frase tipica: “Bla bla bla”.

3) IL FURBO: grintoso, competitivo, agonista. Esce da casa e nel momento in cui entra in macchina applica la filosofia di Hobbes: la guida è una guerra di tutti contro tutti. Corre, ha fretta anche se non è in ritardo. Tampina e lampeggia automobilisti rispettosi del limite di velocità, non da la precedenza all’incrocio, non si ferma sulle strisce pedonali. Al semaforo, è colui che anziché dirigersi nella propria corsia (ad es., per andare avanti), si sposta nella corsia per girare a sinistra, bloccandola, per poi ripartire con il verde non appena scattato. Taluni (quelli con meno pelo sul cuore) sono soliti sbloccare la corsia laterale, passando davanti alla prima macchina della fila, manovra che meriterebbe un’esecuzione sommaria.
La pioggia non può che esaltare le sue doti di caimano dell’asfalto: approfittando delle incertezze degli altri automobilisti (soprattutto del cauto), cosa volete che faccia? Sorpassa a destra, a sinistra, lampeggia, contribuisce da solo al 70% dell’inquinamento acustico della città. Nervoso, le elabora tutte per fottere il prossimo. Inarrestabile, se non da qualche albero/palo/camion su cui finisce per schiantarsi. Voto: 1, IGNORANTE. Frase tipica: “La freccia la usano gli indiani”.

4)IL CENTRALINISTA: lo si riconosce perché è concentrato sulla guida come lo è un bambino nell’ascoltare il discorso di capodanno di Giorgio Napolitano. Parla, parla, parla al telefono, talune volte ha anche la necessità di gesticolare per esprimere meglio un concetto di fronte ad uno spettatore virtuale. Ne consegue una guida distratta, accompagnata da andatura più o meno lenta. Di solito di sesso femminile, il centralinista si è poi evoluto in una sottoclasse:
4.1) IL MESSAGGIARO: dalla nascita dello smartphone, il messaggiaro è diventato la causa del 98% degli incidenti cittadini. Spinto dall’evoluzione tecnologica, costui non si limita a parlare al telefono, ma SCRIVE messaggi mentre guida. Io a malapena so scrivere i messaggi con una mano sola mentre sono steso a letto. Evidentemente costoro sono dotati di poteri soprannaturali. Ma ciò che Natura da, Natura toglie: dotati di un’attenzione ancora minore del centralinista, i messaggiari sono gggiovani troppo impegnati per coltivare la loro vita sociale per potersi privare di una “wazzappata” mattutina.
L’unico modo per sopravvivere a un centralinista/messaggiaro è EVITARLO! Rappresenta un buon metodo di allenamento per i propri riflessi. Durante la pioggia, il wazzapparo approfitterà dell’ingorgo per organizzare eventi, pranzi, discutere di politica economica. Pericoloso, voto 4,5. Frase tipica: non parla, wazzappa.

5) LA SCUOLA GUIDA: quando vedi all’orizzonte quel cartello, il cuore ti sale in gola, hai un picco di cortisolo che solo un digiuno prolungato potrebbe causarti. La scuola guida. Di solito è una fiat punto o una Peugeot 206/306 rigorosamente a Diesel, presentante sul tettuccio la scritta fatale. E lì hai due possibilità: o la strada è larga, e puoi sorpassarlo, oppure è la tua fine. Indipendentemente dai tuoi improperi, la scuola guida procederà alla mirabolante velocità di 30 km/h, bloccandosi ad OGNI SINGOLO STOP.
La pioggia non può cambiare di molto la situazione, al massimo può diventare una delle vittime designate del furbo.
PIVELLO. Voto: Non pervenuto. Frase  tipica: “Non prenderò mai la patente, sigh, sob”.

6) TUTTO IN FAMIGLIA: il nome dice tutto. E’ la classica famigliola tradizionale, papà (stempiato, tendente al pelato, dotato di pancetta), mamma (rompicoglioni fino al midollo), figlio maschio (dispettoso e rompimaroni), figlia femmina (vittima del maschio, di solito piangente). Ora, metteteli tutti insieme in una macchina, e avrete il vostro TUTTO IN FAMIGLIA. Il tutto in famiglia procede lentamente, non fa sorpassi avventati, segue alla regola il codice della strada. Di solito è la mamma a impedire al papà di correre più veloce. Comincia a dirgli di guidare più a destra. Poi più a sinistra. Poi più al centro. Poi ha troppo caldo e apre i finestrini. Poi ha troppo freddo e li chiude. Accende e spegne la radio in base ai propri canoni.
Nel contempo, i bimbi nel sedile posteriore litigano, si picchiano, si tirano i capelli, piangono, guerreggiano.
Il papà guida stancamente, esausto da una famiglia troppo esuberante. E’ facile trovare il tutto in famiglia in autostrada, mentre l’allegra famigliola sta andando a fare una vacanza, per la felicità di tutti meno del papà.
URAGANO. Voto: 6.

7) L'ESPLORATORE: Questa categoria di individuo nella sua auto si sente a casa... è "comodo". Pertanto, una volta montato sull'autovettura, comincia dei riti pagani che solo nella massima privacy ognuno di noi potrebbe compiere.
Partiamo dall'ortodonzista: le prime volte lo scambi per qualcuno che ti sta facendo le boccacce. In realtà, egli spalanca le fauci per valutare se la propria flora batterica indigena è intatta. Costui solitamente si osserva nello specchietto retrovisore, analizzando una ad una le carie e l'accumulo di placca in maniera anche un pò sguaiata.
L'avversatore del cotton fioc è invece solito utilizzare il mignolino, piccolo e dall'unghia assai sviluppata, per completare il mattutino lavaggio del condotto uditivo esterno.
Il pioniere delle cavità nasali è invece inspiegabilmente attratto dall'esplorazione del suddetto forame; studi scientifici hanno dimostrato che il dito indice del pioniere è attirato compulsivamente dalla narice in occasione del rosso al semaforo.
Versatile, lesto, con l'amore della scoperta. Ma fa un pò ribrezzo. VOTO:5.5, INQUIETANTE.

8)L'AUTOBUS
Croce e delizia di ogni cittadina, l'autobus è il mezzo di trasporto più ecologico ed economico, si incontrano tante persone carine, dalla vecchina che ti chiede di lasciarle il posto al tossicodipendente che vuole fotterti il portafoglio.
Ma l'autobus, nella vita del guidatore, significa un ostacolo.
Innanzitutto le fermate, poste strategicamente su strade a singola corsia, determinando code infinite di gente, come il furbo, che strombazzerà in maniera imponente.
Inoltre, l'autobus sarà costretto a operare manovre complicate per evitare le macchine disposte in 2° e 3° fila dalla MILF, causando anche in questo caso blocchi e conseguenti bestemmie.

Queste sono solo alcune delle specie di automobilisti della giungla stradale. E’ ovvio che ve ne sono molte altre, con numerose sfaccettature.
Il cambio atmosferico su tutti, indipendentemente dalla classe e dal voto attribuito, ha un effetto devastante sulle prestazioni automobilistiche.