lunedì 30 dicembre 2013

Festività, ingrasso, rinascita.

Salve, mio acuto e attento, quanto ipotetico, lettore. Se Lei è in grado di leggere, vuol dire che è ancora in vita, e di conseguenza è attualmente alle prese con un evento che improrogabilmente si verifica ogni anno: le festività natalizie.
IL NATALE. Luci, feste, spari, bombe atomiche, canti natalizi, gente che sorride. Una miscela esplosiva degna della migliore minicicciola.
Amare il Natale è praticamente obbligatorio, è l'unico momento dell'anno in cui le persone decidono/fingono di essere gentili (non tutte eh), aperte di animo verso il prossimo! Ma soprattutto, è il periodo in cui si mette la bilancia indietro di 10 kg in modo da prevenire terribili attacchi cardiaci conseguenti alle mastodontiche mangiate degne di un re.
Ehggià, perchè ci sta la crisi, ma noi al cibo non rinunciamo proprio mai.
E via al pranzone/cenone della durata media di 6-7 ore, al termine del quale, quando avrai la forza di alzarti, anche gli omini del Presepe ti applaudiranno!
Incontrerai parenti mai conosciuti, i quali tuttavia si ricordano della tua infanzia! Amici dei tuoi genitori che ti guardano come un cucciolo di gattino, la vecchia adorabile zia che ti chiede se sei fidanzato, se ti devi laureare, se hai trovato un lavoro. Insomma, come non amare il Natale?
E quindi cerchiamo, come al solito, di far prevalere il metodo scientifico e classificare i tuoi commensali natalizi:
1) La Vecchia Zia: La vecchia zia è uno dei leader carismatici della tavola. Bassa, rotondetta, guance arrossate, occhi iniettati di sangue, è solita sedersi sopra due sedie, una per natica. Furba, astuta, solitamente tirchia, è colei che ha un occhio al prosciutto crudo e la forchetta sulla mozzarella di bufala. Finirebbe per ingurgitare tutto il pranzo da sola, se non fosse per il fatto che poi gli altri parenti, non meno famelici di lei, non le offrirebbero il passaggio al ritorno.
Perché ovviamente la vecchia zia necessita del passaggio!
La sua arma formidabile è il parlare senza conoscere, citando ogni tanto cugini provenienti direttamente da Alfa Centauri, dati i nomi improbabili quanto impronunciabili.
Inoltre è nota per le sue prestazioni durante il gioco della Tombola, in cui confonde necessariamente il settantotto con il sessantotto.
Motto: "Vieni qua, non farti vedere... ecco qua, per Natale, tanti auguri, non spenderli tutti insieme!" [pronunciando tali parole mentre ti dona la consistente cifra di 5.40€ in spiccioli...]
2) I nonni: Durante le festività, i nonni sono il sole dell'universo familiare. E' la nonna che cucina, il nonno che dispensa regali. Solitamente è la figura della nonna a prevalere, diventa un autentico Gordon Ramsay, forse più mascolina dello stesso chef scozzese. Come pulisce le cozze lei, nessuno.
Motto: "E tu, non hai fame?"
3) L'amico di famiglia: Figura atipica che si inserisce nel contesto familiare. Di natura timida ed introversa, è sempre quello che porta a tavola il vino/pasticcini che ha rimediato a pochi euro dal mini-market accanto a casa tua. E' solito intavolare discussioni noiose riguardo all'amico di quel collega amico di Pino, il quale a sua volta è cognato di Renato...
Nel momento in cui si passa dalla cena al post, ovverosia ai giochi da tavolo, è quello che solitamente sbanca tutti. Leggendario.
4) Gli ignoti: E poi ci sono loro. L'aspetto non è proprio del tutto estraneo, ma nemmeno familiare. Li hai già visti, ma chissà dove... in qualche serie TV? In qualche film? No.
Sono tuoi cugini di quattordicesimo grado. E che cazzo ci fanno a casa tua quel giorno??? BOH
Parlottano fra loro, complottano, non si uniscono alla conversazione dei "noti", la loro presenza rimane nell'ombra durante tutta la cena. Si svegliano solo per la partita a carte, ove di solito occupano ruoli di rilievo come il Cartaro di setteemezzo, il Morto che si ripiglia la vita nell'omonimo gioco parlando con qualche sprovveduto, il Banditore d'Asta durante il mercante in fiera.
A fine serata, quando se ne vanno, cerchi ancora di ricordarti come cazzo si chiamano...
5) Le zie giovani/cugine bone: Ogni famiglia le ha e le espone con orgoglio! Un tempo ci giocavi a pallavolo, oggi sono delle divinità. Mentre camminano nel ristorante, intere tavolate maschili si girano a osservarle, i visi illuminati di una nuova certezza.
E poi ci sei tu, ti guardi allo specchio, e ti deprimi.

Dopo esserti ingolfato di porcherie, aver portato alle stelle i tuoi valori di LDL, Trigliceridi e Aminotransferasi (sì, dire transaminasi è old), aver incrementato del 80% le probabilità di un infarto miocardico acuto, potresti addirittura pensare: "Ah, il Natale è passato!". E invece no, c'è Capodanno. O San Silvestro. 
Le prime volte che leggevo San Silvestro io non avevo idea si trattasse di capodanno... chi cazzo è che si chiama Silvestro nel duemilacredici, a parte l'acerrimo nemico di Titti (che tra l'altro ho scoperto essere di genere maschile????...) ???
E quindi cercando di prenotare un tavolo a una discoteca/bar/ristorante, mentre l'utente mi chiedeva "Per la Notte di San Silvestro, vero?", io gli rispondevo "No, per Capodanno, il giorno 31". 

Gettando un'ampia coperta pietosa su questa parentesi, Capodanno significa tante cose. Significa che un anno sta per finire e un anno nuovo ricominciare. Significa botti e fuochi d'artificio spettacolari! Significa anche, purtroppo, UN NUOVO PRANZO CON I PARENTI! Oh, la gioia, oh, il gaudio.
Fondamentalmente il nuovo anno significa rinascita, significa darsi una nuova possibilità. Ovviamente è un significato del tutto simbolico, quello che accade a Capodanno dovrebbe avvenire tutto l’anno: tutto l’anno non dobbiamo perderci d’animo, sappiamo che c’è sempre una nuova possibilità, ciò che non è andato bene una volta possiamo riprovarlo e migliorarlo.
Quindi più che ideare dei “buoni propositi” per l’anno nuovo, che non verranno mai mai mai seguiti, forse, l’unica cosa che potremmo fare è cogliere l’occasione per ricominciare ciò che non è andato a buon fine o migliorare ciò che già di buono c’è nelle nostre vite!