domenica 6 luglio 2014

L’esaminando. Studio ed interpretazione del condannato all’orale.

Gli esami non finiscono mai, lo diceva Eduardo de Filippo, uno dei più grandi interpreti della vita attraverso il palcoscenico. E a questo fato sono destinati tutti coloro che, non dotati di qualità calcistiche fenomenali o di capacità interpretative degne della miglior Tina Cipollari o semplicemente di tette grosse e cervello inversamente proporzionale alle prime, decideranno di intraprendere la carriera universitaria.
Un piccolo assaggio di quello che capita nell’ambito universitario è dato dall’esame di maturità, così temuto ma allo stesso tempo così amato. Perché alla fine, la notte prima degli esami è diventata un’icona pop della nostra generazione; essa si carica di una serie di connotazioni emotive ed affettive che non possono essere trascurate. La notte prima degli esami coincide con una nostra maturazione personale, significa crescere, dire addio ai banchi di scuola, significa aprirsi a tutto ciò che è davanti. Scuola è alle spalle, il Mondo avanti.
Peccato che di notte prima degli esami non ce ne sia solo una. Nell’ambito universitario, il povero studente sarà costretto a passarne almeno altre 100 notti di questo genere; ma in questo caso, tutta la connotazione romantica di cui si caricava la notte prima degli esami di stato viene  perduta. Permane, invece, la contrazione della muscolatura liscia dei polmoni (fame d’aria), la vasodilatazione periferica, un aumento della secrezione gastrica, associata ad aumentata motilità intestinale e rilascio degli sfinteri, il che è indice che il nostro sistema nervoso parasimpatico è in fermento; e questo vuol dire che ci stiamo cagando sotto.
Fra tisane rilassanti al finocchio, preghiere ed invocazioni ad ogni santo del calendario (che presenta una enorme X rossa sul giorno dell’esame), riti propiziatori e sedute spiritiche, gli esaminandi cercano di affrontare la notte prima del fottuto esame in vari modi.
Il last minute: Occhiali da sole, camicia  hawaiana aperta, lettino prenotato nel lido più iN del momento. Rilassato, tranquillo, sicuro di sé. Sta già pensando se gli conviene ordinare un Margarita o iniziare con un cocktail analcolico, quando si ricorda che oggi è il 6 luglio e domani ha l’esame di IMPIANTI ELETTRICI a MEDIA e BASSA TENSIONE, e lui non ha idea di che cosa sia un condensatore. Bene così.
Frase identificativa: “Bé, dai è ancora presto, sono le 18.30, ho tutta la notte per studiare.”
L’ansioso: Ce ne saranno una ventina ad ogni esame. Li riconosci dal pallore della loro pelle, che quasi ricorda lo sbriluccichio di Edward Cullen colpito dalla luce solare, dalle occhiaie che nemmeno il miglior fondotinta potrebbe coprire, gamba parkinsoniana e tremiti delle estremità.
Tali soggetti tendono a non stare seduti, spesso camminano avanti e indietro nel corridoio, fumano dai 4 ai 5 pacchetti di sigarette all’ora; irritabili se contattati, tendono a trasmettere per osmosi la loro ansia a tutti coloro che occupano la stessa stanza.
Frase identificativa: “Non so niente, non so niente… ma tu hai studiato il paragrafo scritto piccolo piccolo che parla in maniera iperspecifica di un argomento di cui anche il prof ignora l’esistenza?”
Il preparato: Sta preparando l’esame da circa un anno e mezzo. Studiando ogni singolo giorno, ha fatto solo una pausa il 24 dicembre per cantare “tu scendi dalle stelle” durante il tradizionale processo di nascita di Gesù Cristo. Autentico generatore d’ansia non solo per la categoria di cui prima, ma per tutte quelle che fanno parte di questo elenco, conosce tutto il libro a memoria, anche l’indice analitico e la bibliografia. Conscio del suo potere, cerca di testare la preparazione degli altri esaminandi, ponendo domande complicate ed articolate che faranno scappare il 50% dei condannati.
Al di fuori del contesto dell’esame, il preparato cerca di spronare i futuri esaminandi attraverso una tipica affermazione: “Bé, alla fine questo esame è fattibile… sono 1500 pagine il primo libro, solo 800 il secondo, più le dispense e le slide del professore. Secondo me, in due settimane lo prepari, vai tranquillo.”
Il religioso: Difficile repertarlo nelle facoltà scientifiche, il religioso affida l’andamento del suo esame al Sommo. Egli è un fervente credente, la sua fede non si piega di fronte a nulla e nessuno. Per quanto tu possa distoglierlo dai suoi convincimenti, egli non cede.
Tu gli chiedi di studiare, e lui risponde dicendo che bisogna avere fede. Il Supremo lo proteggerà. Ad ogni costo. Si narra che il religioso prima dell’esame si rechi nel deserto, quindi Piazza Ferrarese il 15 agosto alle 10 del mattino, ove opera un digiuno prolungato di 3 ore, per poi tornare alla sua dimora, forte del suo sacrificio. All’esame si presenta senza alcun libro o appunto, ma ha il portafoglio pieno di santini di Padre Pio e Padre Maronno.
Frase identificativa: “Semper fidelis”.
L’appassionato di telefilm: Pallido, emaciato, bassino e gracile. Ecco come si presenta l’appassionato dei telefilm al suo esame. Ha passato tutta la notte a finire di guardare la 4° stagione di Game of Thrones ed è ancora sconvolto dal fatto che i Lannister non caghino oro.
Arriva all’esame con la consapevolezza che Breaking Bad è finito e che non vi potrà mai essere una 6° stagione. Alla domanda su “Cosa sono le porfirie?” comincia a trattare temi scottanti come il triangolo Buffy-Angel-Spike oppure a citare The vampire diaries o True Blood.
Cerca di carpire l’andamento del suo esame attraverso l’analisi dei messaggi del corpo del professore, come nemmeno Cal Lightman saprebbe fare; in questi casi, un dito nel naso potrebbe significare qualunque cosa.
Spiazzato dal fatto che gli esami non trattino tematiche inerenti alle serie TV da lui seguite, si alza in piedi e urla:



Frase identificativa: “Everybody lies”
Il finto insicuro: Una delle categorie più odiate. Durante tutto il periodo di preparazione all’esame, il finto insicuro grida al mondo la sua disperazione. Non sa niente, non si ricorda niente, non riesce a memorizzare nulla, è un uomo distrutto. Per esacerbare tale condizione, comincia a contattare i suoi colleghi su facebook, watsapp, viber; se non rispondono, comincia a pedinarli e a far loro agguati per avere informazioni sull’esame e sul tipo di domande che vengono poste.
Segue tutti i gruppi di esame del suo anno, degli anni precedenti e di quelli successivi, risultando attivissimo soprattutto quando deve essere lui a porre domande che mettono in crisi tutte le tue conoscenze.
Va a ricevimento da tutti i professori, anche quelli di altre facoltà, per cercare di ottenere le grazie dei più temuti. Studia da tutti i libri consigliati per la disciplina, individuando di ognuno i capitoli più difficili e di conseguenza più adeguati per affrontare l’esame.
Arriva in sede d’esame tremando e quasi al limite del suo fisico, chiedendo aiuto agli altri presenti. Finito l’esame, il 30 cum laude è scontato. Vergogna!
Frase tipica: “Non so niente”.
Il recluso in casa: Ispirò il capolavoro “Le mie prigioni”. Da settimane non si hanno notizie di lui/lei. Gli amici non sanno che fine ha fatto, i famigliari non lo vedono né a pranzo né a cena. I carabinieri non sono stati ancora avvisati, perché grazie a facebook abbiamo sue notizie: fondamentalmente foto che inquadrano libri, gatti sopra i libri, libri sopra le gambe. La sua cameretta è diventato un habitat inviolabile, ove nessuno può accedere. Il sapere non deve uscire da questa stanza.
Dopo mesi di reclusione, lo studente esce di casa per andare ad affrontare l’esame. Ed ecco che si becca una polmonite che lo costringerà a posticipare ancora il lieto evento.
Frase tipica: Non parla, fotografa.
Il mundial-follower: Estate. Giugno. Ogni due anni. La sessione estiva si avvicina. Iniziano i mondiali/europei. Una nuova distrazione per tutti i poveri studenti, che già normalmente hanno la soglia di concentrazione di un palloncino attaccato ad una staccionata.
Ma c’è modo e modo di seguire queste manifestazioni. Di solito le ragazze, più fortunate, sono solite seguire le partite dell’Italia, godersi gli addominali di Balotelli e lo sguardo di Marchisio, cercare di apprendere in modo fallimentare il fuorigioco, per poi staccarsi dalla competizione e studiare in maniera diligente.
Ma se sei maschietto e se la fine del campionato ti ha indotto in depressione, ecco che c’è una nuova distrazione per te! Non importa se sia uno speciale sul calciomercato o se sia uno speciale sulla presentazione dell’Iran, tu sarai magneticamente orientato verso il televisore. Butta tutti i 5 libri che devi studiare per l’esame che hai fra 4 giorni, e cerca di comprendere il potenziale offensivo offerto dalla stella Javed Nekounam.